RIASSUNTO DETTAGLIATO ATTO QUARTO E QUINTO DI ROMEO E GIULIETTA


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RIASSUNTO DETTAGLIATO DEL QUARTO ATTO

Paride si reca alle celle di frate Lorenzo per comunicargli il giorno in cui dovrà celebrare il suo matrimonio con Giulietta, riferendogli anche di come sia sempre appartata a piangere Tebaldo e lui non possa mai avvicinarsi per parlarle d'amore: "Venere non sorride in una casa dove regna il pianto", dice. A frate Lorenzo, non piace il fatto che lui non conosca i sentimenti che Giulietta prova nei suoi confronti. Inaspettato è l'incontro fra Paride e Giulietta. La ragazza si dimostra fredda e distaccata nei suoi confronti, evitando di dire cose che possano rivelare le sue intenzioni. Paride, senza aver avuto nessun riscontro dell'amore di Giulietta e costretto ad andarsene e lasciarla da sola col frate; se ne va baciandola in attesa del giorno delle nozze. Giulietta, nella disperazione, chiede una soluzione al frate e, se proprio non vi fosse rimedio, sarebbe pronta ad uccidersi pur di evitare il matrimonio: sposando Paride, tradirebbe il suo amato, uccidendo l'amore che li unisce.

Frate Lorenzo, vedendola pronta a morire pur di rimanere legata a Romeo, suggerisce una soluzione drastica che richiede, per essere portata a compimento, uno spirito assolutamente determinato. Per prima cosa dovrà tornare a casa, mostrarsi lieta in volto e acconsentire alle nozze con Paride. L'indomani notte dovrà cercare di dormire sola nella stanza, senza la balia. Dicendo questo, Frate Lorenzo dona a Giulietta una fiala contenente una liquida mistura che dovrà bere una volta coricata a letto. Il suo corpo, dopo averla bevuta, assumerà il pallore e la rigidità dei morti; il battito cardiaco diventerà sempre più debole fino a fermarsi. Lei parrà morta a tutti gli effetti rimanendo in questo stato per quarantadue ore. Quando Paride verrà a svegliarla al mattino, la troverà morta e lei sarà portata nello stesso antico sepolcreto dove riposano tutti i membri della famiglia Capuleti. Nel frattempo, Romeo sarà informato con una lettera inviata da un messaggero di frate Lorenzo, in modo che ritorni da lei. Frate Lorenzo e Romeo attenderanno il suo risveglio e una volta ridestata, Romeo la porterà a Mantova. Questo salverà Giulietta dal disonore. Giulietta è così determinata a riavere il suo amore che accetta, affrontando questa prova.

Il giorno seguente, nella casa di Giulietta si stanno facendo i preparativi del matrimonio previsto per il giorno dopo. Giulietta, lieta in viso, comunica ai suoi familiari di essersi pentita di ciò che aveva detto e si mostra obbediente. Frate Lorenzo, le ha consigliato di chiedere perdono in ginocchio per aver disobbedito. Il padre, Capuleti, è compiaciuto e riconoscente al frate per averla convinta a sposarsi. Più tardi, Giulietta, aiutata dalla balia a scegliere l'abito migliore per le nozze, chiede di essere lasciata sola quella notte, deve pregare e calmare l'animo colmo di contrarietà e di peccato.

Durante la notte Giulietta ha paura: teme che la fiala non funzioni e che l'indomani non avrà altra scelta che sposarsi con Paride. Per evitare che questo accada, prepara vicino a sè un coltello per darsi la morte in caso di fallimento del piano. Teme anche che la fiala contenga in realtà del veleno che le dia la morte. Inizia a dubitare di frate Lorenzo, il quale potrebbe averla indotta a ingoiare il veleno al fine di non patire il disonore per averla sposata con Romeo. Poi ripensa invece a quanto frate Lorenzo sia considerato un uomo santo e le sue paure volgono invece al pensiero di un orrendo e prematuro risveglio nella tomba e ritrovarsi senz'aria e morire soffocata, circondata dalle ossa dei morti dei Capuleti, insieme al cadavere ancora fresco di Tebaldo. Alla fine, trova il coraggio ripensando a Romeo e beve tutto d'un sorso il contenuto della fiala.

E' mattina. Casa Capuleti è in fermento: Madonna Capuleti ordina alla balia di svegliare Giulietta, di fare presto perché lo sposo è già arrivato. Una volta entrata nella stanza, la balia è convinta che Giulietta dorma profondamente e solo dopo diversi e inutili tentativi di risvegliarla, si convince che sia morta. Nella disperazione chiama i padroni di casa. Madonna Capuleti e il marito, alla vista della figlia morta, cadono in disperazione. Paride, anch'egli presente, è abbattuto e tradito dalla crudelissima morte che porta via tutti i desideri e aspirazioni proprio nel momento in cui stava per realizzarli. A portare un po' di pace nel subbuglio della casa è frate Lorenzo, con parole di saggezza e conforto.

"La parte vostra in lei, non foste capaci a impedire che vi fosse portata via dalla morte, ma il cielo mantiene la parte sua nella vita eterna dello spirito." (Frate Lorenzo)

 

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RIASSUNTO DETTAGLIATO DEL QUINTO ATTO

Città di Mantova.
Baldassarre, fidato servo di Romeo, avvisa il padrone che Giulietta è morta, già calata nella tomba dei suoi congiunti... non ha nessuna lettera per lui da parte del frate. Dopo la dolorosa notizia, Romeo lo incarica di affittare dei cavalli da posta, deciso di partire quella stessa notte per raggiungere il luogo ove riposa nel sonno eterno la sua amata. Nel frattempo, a insaputa di Baldassarre, si procurerà del veleno dallo speziale. A Mantova è prevista la pena di morte per chi vende veleno. Egli però sa che una persona povera e miseranda come quel tale venditore di spezie, gliene venderebbe se in cambio gli fosse offerto dell'oro. Così accade: l'uomo che non ha troppa paura di morire, perché già mezzo morto, gli vende un veleno molto potente che uccide all'istante appena ingerito. Ma, come dice Romeo, il peccato ricade su se stesso e non sul povero venditore, perché il vero veleno è l'oro, il peggiore per l'anima dell'uomo, che pur di averlo opera molti più delitti delle misture vendute da quel poveretto.

"Addio, compra del cibo, e rimettiti in carne"(Romeo)

A Verona, il messaggero inviato da frate Lorenzo, torna da quest'ultimo, annunciandogli che non ha potuto portare a Romeo il messaggio che gli avrebbe rivelato il piano di ricongiunzione con Giulietta. Non ha potuto compiere la missione a lui affidata perché insieme al suo compagno frate, assistente di ammalati, è stato bloccato dalle guardie che hanno impedito a entrambi di lasciare Verona, per timore che fossero stati in una casa di appestati. Arrivati a questo punto, frate Lorenzo chiede di portargli una leva di ferro: andrà al sepolcro dei Capuleti senza Romeo, attendendo lo scadere delle fatidiche tre ore rimaste, quando Giulietta si risveglierà.

Paride giunge con il suo paggio al Sepolcro dei Capuleti per portare i fiori all'amata. Ordina al suo servo di spegnere la torcia e restare sotto gli alberi di tasso, attento che nessuno possa arrivare al cimitero e di avvertirlo con un fischio nel caso in cui qualcuno dovesse avvicinarsi.

"Oh profumato fiore, ecco io spargo di fiori il tuo letto di sposa."(Paride)

Il suo dolore, espressione dell'autentico amore per Giulietta, viene distolto dal fischiettio del paggio nascosto nelle tenebre della notte. Sono arrivati Romeo e Baldassarre. Romeo porge all'amico la lettera da consegnare a suo padre come testimonianza di tutta la verità sulla vicenda, inclusi gli avvenimenti che di lì a poco si compiranno. Dice a Baldassarre che vuol rivedere il volto della donna sepolta, ma soprattutto toglierle dal dito l'anello e utilizzarlo per qualcosa di importante. Gli ordina di restare in disparte senza interrompere ciò che ha da compiersi, altrimenti lo ucciderà senza pietà alcuna.

"L'ora e quel che intendo compiere son più feroci, decisi e inesorabili che tigri digiune e frangenti d'un mare infuriato!" (Romeo)

Baldassarre non fa obiezioni e ritira la borsa che gli porge Romeo. Quest'ultimo, apprezzando la cieca obbedienza del servo, gli dà l'addio salutandolo augurandogli ogni bene. Vedendo il volto sconvolto di Romeo decide di non andarsene per non lasciarlo solo. Romeo, con il piccone dissotterra la tomba, per rivedere il volto della sua sposa e per morire accanto a lei. Paride, nascosto nella notte, sospetta che Romeo sia venuto in quel luogo per compiere qualche atto nefando sui cadaveri dei Capuleti e vendicarsi di loro. Esce così allo scoperto dichiarando che gli impedirà di compiere la sua vendetta. Romeo di tutta risposta, gli dice che è venuto lì proprio per morire, intimandogli di fuggire, perché non ha nessuna intenzione di commettere un ulteriore peccato in aggiunta a quelli che ricadono già sul suo capo.

"Non indugiare, parti! Vivi, per raccontare quind'innanzi in giro che la misericordia d'un pazzo ti ha chiesto di fuggire." (Romeo)

"Io sfido tutti i tuoi scongiuri, e qui t'arresto con nome di fellone!" (Paride)

Così, si battono in duello. Il paggio, vedendoli lottare, dice che andrà a chiamare la guardia. E' Paride ad avere la peggio contro la furia di Romeo che ha combattuto con l'unico scopo di restare da solo con Giulietta, sostenuto dalla forza del suo intento. Prima di morire, il vinto chiede a Romeo di seppellirlo accanto a Giulietta. Romeo, che a causa del buio della notte e della frenesia della battaglia non poteva scorgere i lineamenti del volto dell'avversario, comprende di aver combattuto con il parente del caro amico Mercuzio, il nobile conte Paride. Gli pare allora di ricordare che il suo servo Baldassarre, durante la cavalcata verso il sepolcro, gli avesse detto che Giulietta avrebbe dovuto sposare Paride. Allora il suo rispetto cresce e depone il corpo nella tomba dove è sepolta Giulietta e le parla...

"Oh, amor mio! Mia sposa! La Morte, che ha succhiato il miele del tuo fiato, non ha ancora potuto trionfare sulla tua bellezza. Tu non sei ancor vinta". (Romeo)

Vicino a Giulietta vede anche Tebaldo, suo cugino. Chiede il suo perdono per aver spezzato la sua giovane vita. Gli occhi di Romeo, tornano a posarsi sull'amata e vede che la morte non ha minimamente intaccato la sua bellezza.

"Ah, cara Giulietta perché sei ancora tanto bella? Debbo credere forse che la Morte immateriale provi amore e quel mostro aborrito di magrezza ti tenga qui al buio per far di te la sua amante?" (Romeo)

Al fine di restare per sempre con Giulietta, decide di compiere ciò che ha premeditato, bevendo senza indugi la mistura che gli ha dato lo speziale. Il veleno è potente e Romeo muore in un attimo. Frate Lorenzo, incontrando Baldassarre, viene a sapere da questi che Romeo si trova dentro il sepolcro da mezz'ora e che non ha potuto avvicinarsi al suo padrone. Frate Lorenzo, ha un brutto presentimento: scende da solo nei sotterranei del sepolcro trovando il corpo di Paride, immerso nel sangue e Romeo, pallido ed esanime. Giulietta si ridesta e vedendo Frate Lorenzo, chiede dove si trovi il suo Romeo. Nel frattempo si sentono dei rumori provenire da fuori. Qualcuno sta arrivando.

Frate Lorenzo e la Tomba di Giulietta

"Un potere troppo grande ha sbaragliato i nostri disegni. Andiamo, vieni via. Il tuo sposo giace spento, là sul tuo seno. Ed anche Paride è spento." (frate Lorenzo)

Frate Lorenzo dice a Giulietta che la farà entrare in una comunità di pie sorelle e che non indugi a far domande perché non c'è tempo. Giulietta però rifiuta di muoversi da lì. Le guardie stanno arrivando e Frate Lorenzo, non potendo fare nulla per dissuadere Giulietta, colto dalla paura, abbandona il luogo. La fanciulla nota il veleno che ha utilizzato Romeo per darsi la morte e, vedendo che non ne è rimasta nemmeno una goccia, gli bacia le labbra nella speranza di trovarvene una traccia e di morire insieme a lui. Giulietta, dopo aver baciato il suo Romeo, comprende che non è rimasto abbastanza tempo e in tutta fretta prende il pugnale di Romeo e si colpisce al seno.

"Qui arrugginisci, e lasciami morire." (Giulietta)

Così, cade morta sul corpo di Romeo. Nel frattempo ritorna il paggio di Paride che indica il luogo alla guardia: "Laggiù dove arde la fiaccola". La guardia, manda alcune sentinelle a cercare tutt'intorno al cimitero e stanare chiunque si trovi nei paraggi. Successivamente si reca nel luogo dell'accaduto, ordinando ad altri uomini di guardia di chiamare il Principe, i Capuleti e i Montecchi. Le guardie trovano al cimitero, Baldassarre e il frate, entrambi sospetti e trattenuti fino all'arrivo del principe e di tutti gli altri. Capuleti e sua moglie assistono per la seconda volta alla morte della loro figliola. A Montecchi, oltre alla moglie morta di dispiacere per l'esilio del figlio, tocca vedere morto anche il figlio. Il Principe invita i sospettati a parlare.

Frate Lorenzo, fra questi la persona più sospettata, racconta nei minimi dettagli ciò che è successo, testimone di una vicenda che lo trae in causa e lo discolpa allo stesso tempo: dal matrimonio segreto con Giulietta, al rifiuto di lei a lasciare il sepolcro scegliendo, come è stato poi visto da tutti, di morire. Il Principe interpella anche Baldassarre, il quale, una volta detta la verità, porge al principe la lettera che avrebbe dovuto consegnare al padre di Romeo. Dopo aver interrogato anche il paggio che era corso dalla guardia per avvisarla dello scontro fra Romeo e Paride, trae le naturali conclusioni leggendo la lettera indirizzata al padre di Romeo. Lo scritto conferma l'accaduto, così come è già stato rivelato dal frate, aggiungendo anche della decisione di Romeo di morire avvelenato accanto all'amata.

 morte di Romeo e Giulietta

"Capuleti! Montecchi! Vedete anche voi qual flagello s'è abbattuto per il vostro odio, e come il cielo s'è dovuto servire dell'amore per uccidere le vostre gioie! E io stesso per aver chiuso gli occhi sulle vostre fazioni, ho dovuto perdere una coppia di congiunti: siamo tutti puniti!" (principe)

Capuleti porge la mano a Montecchi in segno di pace, chiamandolo Fratello, chiedendogli di accogliere in quella stretta, la dote di sua figlia. Montecchi dice che farà innalzare un simulacro a Giulietta d'oro puro, in modo che nessuna immagine, fino a quando durerà la fama di Verona, avrà maggior pregio della fedele Giulietta. Capuleti, di risposta dice che Romeo, giacerà appresso la sua donna in un simulacro altrettanto prezioso.

"Andate pure, e dibattete ancor fra voi i motivi di questi tristi casi. Alcuni saranno perdonati, altri puniti. Perocché non vi fu mai alcuna storia più dolorosa che questa di Giulietta e del suo Romeo." (Principe)

fine del riassunto dettagliato di Romeo e Giulietta

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