TRAMA DI ROMEO E GIULIETTA: RIASSUNTO DETTAGLIATO

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Riassunto dettagliato di Romeo e Giulietta

RIASSUNTO DETTAGLIATO DEL PRIMO ATTO

Le nobili famiglie dei Montecchi e dei Capuleti da troppo tempo non trovano pace. Il loro odio si manifesta ovunque ve ne sia  occasione e, come una scintilla che appicca un grande fuoco, è sufficiente la più piccola provocazione per attizzare un incendio. Così Il fuoco dell'odio, divampa senza curarsi delle vite dei cittadini che ne rimangono spesso mortalmente coinvolti.

A scatenare una rissa nelle strade di Verona, questa volta sono due servi della famiglia dei Capuleti, che lanciano la sfida alla famiglia avversaria, coinvolgendo dapprima due servi dei Montecchi tra cui Baldassarre e poi Benvolio, nipote dei Montecchi. Benvolio dopo un misero tentativo di portare pace, viene travolto negli intenti dall'arrivo di Tebaldo dei Capuleti, ritrovandosi ad essere parte del conflitto anziché paciere. Il clima, diventando sempre più rovente, inizia a coinvolgere anche i partigiani di entrambe le famiglie che poco a poco si uniscono nella disputa. Come se non bastasse, i cittadini, frustrati e adirati per le continue diatribe fra le due famiglie, partecipano alla lotta armati di mazza.

A fermare quello che da una piccola rissa sta diventando uno sanguinoso scontro, è l'intervento del principe di Verona, che  ordina di fermare il violento scontro, obbligando tutti i presenti, ad abbandonare immediatamente il luogo, pena la morte. Ancora una volta i  Montecchi e i Capuleti sono ripresi dal principe, sdegnato per il comportamento violento.

Conflitti e dispute per il potere

Evacuato da tutti il luogo dello scontro, restano solamente Benvolio e Montecchi, capofamiglia e padre di Romeo. Montecchi confida a Benvolio che suo figlio da qualche tempo non è sereno, ma non conosce il motivo della  tristezza che porta nel cuore. Romeo non vuole ancora confidarsi con il padre.

Proprio in quel momento, Romeo sta venendo verso di loro e Benvolio, si  congeda da Montecchi per favorire il dialogo con l'amico, augurandosi di riuscire a dissipare il mistero di tanta afflizione.
Benvolio viene a sapere da Romeo che l'oggetto di tanta tristezza è il fortissimo amore non ricambiato dalla sua bellissima amata, Rosalina, la quale ha scelto, per mezzo di un voto di castità di non donare il suo amore a nessun uomo. Romeo, uomo dall'animo sensibile, ha il cuore spezzato e difficilmente crede che potrà dimenticare l'amata.

- Oh, ella è ricca in bellezza, e soltanto in questo è povera, e quando morrà, insieme alla bellezza morranno anche le ricchezze sue. - (Romeo)

Il nuovo amore: Giulietta

Romeo non vuol saperne di mettere una pietra sopra all'amore che nutre per la sua amata, né di calmarsi. Quel giorno viene a sapere da un servo dei Capuleti, che la sera stessa si terrà a casa di questi, una festa; un'antica ricorrenza a cui sono invitati i loro graditi ospiti e altre persone che desiderino prenderne parte, esclusi i Montecchi. Saranno presenti fra gli invitati, tante bellissime donne, fra cui Rosalina. Benvolio assicura che Romeo in quest'occasione potrà conoscere donne ancor più belle della sua amata così potrà dimenticarla. Ma Romeo non è convinto di questo e decide che parteciperà alla festa introducendosi nella casa della famiglia rivale al solo scopo di rivedere Rosalina.

Madonna Capuleti (la moglie di Capuleti) spera con questa festa di stringere i legami con Paride il congiunto del principe, attraverso sua figlia Giulietta. Paride a sua volta ha chiesto Giulietta in sposa al padrone di casa, Capuleti. Giulietta non ha ancora compiuto quattordici anni, l'età giusta per sposarsi, ma su consiglio della madre, che già pensa a non perdere tempo in tal senso, viene indotta a puntare gli occhi su Paride piuttosto che su altri giovani.

Nel buio della sera, Romeo e i suoi amici, si avviano verso la casa dei Capuleti. Durante il cammino, Mercuzio e Romeo iniziano a parlare sul significato dei  sogni. Mercuzio, racconta con vena poetica, della regina Mab, la levatrice delle fate, una piccola creatura che guida un minuscolo carro sopra le persone addormentate portandole a fare i sogni che desiderano. Romeo ad un certo punto è costretto a interromperlo perché la festa potrebbe finire se Mercuzio continuasse a parlare.

- Basta Mercuzio, basta! Tu parli del nulla. - (Romeo)

- E' vero, io parlo di sogni, che sono i figli di un cervello ozioso, generati da nient'altro se non da un vano fantasticare, e di una sostanza imponderabile quanto l'aria, e più discontinuo del vento che pur ora corteggia il gelido seno del settentrione, e che, quindi, crucciato, muove rivolto il viso al mezzogiorno gocciolante di rugiada. - (Mercuzio)

La festa è già iniziata e Romeo entra nella casa indossando una maschera,  così fanno anche i suoi amici Mercuzio e Benvolio. Non passa molto tempo prima che gli occhi di Romeo, posandosi su Giulietta, restino incantati da tanta bellezza, non riuscendo più a vedere null'altro che lei fra le donne invitate.

- Il mio cuore ha forse mai amato, fino ad oggi? Sbugiardalo, o vista! Perché non ho mai visto, prima di stanotte, la vera bellezza.- (Romeo)

Tebaldo, fortemente attaccato all'onore e al nome della sua casata, una volta accortosi della sgradita presenza di Romeo, un Montecchi, diventa furibondo. La sua collera attira il padrone di casa, Capuleti, il quale invita Tebaldo a calmarsi e di pensare solo alla festa. Capuleti, nonostante tutto non ha nulla in contrario che Romeo sia alla sua festa e non vuole che si generi subbuglio tra gli invitati. Tebaldo, che vede Romeo come un intruso, non ha nessuna intenzione di lasciar perdere, è infuriato ma non può intervenire per ordine del padre e deve attendere un momento propizio per scatenare la sua collera.

Romeo, che non intende ballare, aspetta che le danze si concludano, osservando silenziosamente Giulietta ritirarsi dal ballo. Cogliendo il momento opportuno, si fa avanti per conoscerla: le prende prima la mano di soppiatto e poi, dopo averla sedotta con dolci parole, 

con eleganza e cortesia la bacia come si conviene.

- Se io profano, con la mia mano indegna, questa santa reliquia, è solo un peccato gentile e le mie labbra, pentite sono pronte a riparare all'affronto per un tenero bacio, il ruvido loro tocco. (Romeo)

Quando Romeo viene a sapere dalla balia che chi ha baciato è la figlia del padrone di casa, si allontana dalla festa ed esce immediatamente per non correre pericoli. Poco dopo Giulietta viene a sapere dalla sua balia che chi ha baciato è Romeo Montecchi figlio della famiglia rivale. Troppo tardi: ella si è già innamorata di lui.

 

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RIASSUNTO DETTAGLIATO DEL SECONDO ATTO

Romeo uscito per primo dalla casa dei Capuleti, viene visto da Benvolio scavalcare l'alto muro che porta al giardino della casa  dove si affaccia la camera di Giulietta. Benvolio se ne va con Mercuzio lasciandolo da solo.
Rimanendo nascosto sotto gli alberi e le piante del giardino, Romeo può così osservare indisturbato Giulietta, che in quel momento si trova affacciata alla finestra. Lei parla fra sé a voce alta rendendo noti i suoi pensieri. Con apprensione si chiede perché il destino vuole che l'uomo che ama debba essere il discendente della casata nemica.

Per lei il suo nome è un ostacolo difficilmente superabile. Desidera che Romeo rinneghi suo padre e rifiuti il proprio nome, oppure se non fosse possibile, sarebbe lei stessa pronta con un giuramento d'amore, a rinunciare ad essere una Capuleti. Seppur privandolo del nome di Romeo, la sua perfezione rimarrebbe tale, così come una rosa che, cambiandogli nome, continuerebbe ad essere sé stessa e a serbare il medesimo profumo.

- Rinuncia al tuo nome Romeo e accogli tutta me stessa. (Giulietta)

A quelle parole, Romeo decide di interrompere i pensieri della bellissima Giulietta, venendo allo scoperto e dichiarando di chiamarlo semplicemente "amore" così da ribattezzarlo e farlo suo.

Giulietta, non capisce subito che si tratta di Romeo, ma poi riconosce la sua voce e gli domanda come ha fatto ad arrivare fin lì, soprattutto a valicare l'alto muro del cortile della casa. Romeo dichiara che nessun muro di pietra può ostacolare il vero amore e che i suoi familiari per questo motivo, non possono fermarlo.

Giulietta mentre parlava da sola, si era già dichiarata a Romeo e di questo in parte si pente, per timore che Romeo la trovi una ragazza frivola. Desidera che anche Romeo dichiari il suo sincero amore verso di lei. Romeo allora giura sulla luna che l'amore che prova per lei è vero, ma Giulietta, considerando la luna incostante e mutevole, gli chiede di non giurare affatto. Se il suo amore è sincero e desidera ammogliarsi, dovrà dirlo l'indomani mattina, ad un messaggero inviatogli, in modo che possa dirgli dove e quando il matrimonio verrà celebrato. Così Giulietta è pronta a rinunciare alle sue ricchezze e al suo nome pur di dividere la propria vita con lui.

Voci di richiamo giungono dall'interno della casa di Giulietta: è la balia che chiama con insistenza la giovane, che è costretta a ritirarsi, separandosi temporaneamente dal suo amore, restando comunque d'accordo con lui su quanto promesso.

Il Piano di Romeo

La mattina seguente, Romeo si reca da frate Lorenzo per esprimergli la sua decisione di sposarsi con Giulietta, chiedendogli di celebrare il loro matrimonio il giorno stesso. Frate Lorenzo è stupito con quanta rapidità Romeo abbia già dimenticato Rosalina. Romeo spiega che quest'ultima non lo ricambiava, mentre Giulietta è pronta a donargli tutto il suo amore.
Romeo non deve lottare molto per convincere il frate a sposarli. Infatti, quest'ultimo spera che con questa unione d'amore, le famiglie da sempre rivali, si riconcilieranno fra loro.

Intanto, Mercuzio e Benvolio, sono a conoscenza che il nobile Tebaldo, chiamato da Mercuzio il "principe dei gatti" ha mandato una lettera a casa del padre di Romeo e che molto probabilmente si tratta di una sfida rivolta al figlio. Se così fosse, Mercuzio afferma, Romeo non avrà scampo data la considerevole abilità nel battersi, propria del "principe dei gatti".
Quando finalmente Romeo ritrova i suoi amici, si scusa con loro per essere scomparso senza dir nulla, ma il motivo era giustificato, avendo "grandi affari per le mani". Mercuzio da il meglio di sé facendo sfoggio della sua vena poetica, ad un certo punto interrotto ancora una volta da Romeo: a detta di quest'ultimo, a lungo andare Mercuzio rischierebbe di parlare di argomenti "sboccati".

Arriva la balia, il messaggero scelto da Giulietta in cerca di Romeo. Mercuzio comincia a schernirla in pubblico, dandole della vecchia dama e della lepre puzzolente. Romeo la difende dai modi burberi e sconci dell'amico Mercuzio e così la balia non mette più in dubbio il fatto che Romeo sia davvero un gentiluomo e, senza bisogno di ulteriori prove da parte sua, crede nel suo sincero amore verso la sua padrona Giulietta.

Ecco il piano di Romeo rivelato solamente alla balia: Giulietta dovrà trovare una scusa per andare a confessarsi il pomeriggio di quello stesso giorno. Quando sarà nella cella di Frate Lorenzo, sarà confessata e sposata. Il servo di Romeo verrà incontro alla balia dietro al muro del convento passandole una scala di corda che servirà a Romeo per raggiungere la stanza di Giulietta durante la notte. A questo punto la balia mette in guardia Romeo, perché il nobile Paride vuole a tutti i costi sposare la stessa ragazza e non esiterebbe a sguainare la spada se venisse a sapere del loro piano. In ogni caso, Giulietta non ama Paride anzi, a detta della balia, preferisce alla sua vista, quella di un rospo! Detto ciò, se ne va insieme al suo servo.

Giulietta, in giardino, aspetta in apprensione da tre lunghe ore il ritorno della balia e finalmente la vede tornare. Freme e vuol sapere tutto, ma la balia sembra più preoccupata a lamentare i suoi dolori alle ossa, derivanti dalla lunga camminata. La balia, dicendo che prima di parlare ha bisogno di riprendere fiato, continua a lamentare i suoi dolori, cercando di richiamare un pò di attenzione su di sè. Solo dopo che Giulietta ha insistito fino allo sfinimento  scongiurandola di riferirle le intenzioni di Romeo riguardo al matrimonio (non prima di averla gratificata mostrandole dispiacere per i suoi dolori), la balia finalmente rivela alla fanciulla che Romeo l'aspetta alla cella di frate Lorenzo quel pomeriggio, ove potrà unirsi con lui in matrimonio. Nel frattempo la balia si farà dare la scala di corda che servirà a Romeo per raggiungere il "nido d'uccello", ossia la camera di Giulietta.

Il tempo inizia a stringere: Giulietta deve partire ora se vuole fare in tempo.

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RIASSUNTO DETTAGLIATO DEL TERZO ATTO

Mercuzio e Benvolio mentre camminano avvolti dal tepore di una giornata particolarmente calda, incontrano casualmente Tebaldo dei Capuleti. Egli sta cercando Romeo, pur non dicendolo apertamente. Mercuzio, conoscendo il cuore di Tebaldo e sapendo che non ha certo intenzioni pacifiche, inizia a pungerlo nell'orgoglio per stimolarlo a combattere con lui.
A spezzare la tensione fra i due, è però proprio l'inatteso arrivo di Romeo. Tebaldo soddisfatto dell'incontro inizia a riversare su di lui la sua collera repressa alla festa, dandogli del furfante in pubblico. Romeo, che non vuole attaccar brighe con Tebaldo, non risponde alla sua provocazione, anche perché è da un'ora  felicemente sposato (ma fra tutti i presenti lo sa soltanto lui) e fa anch'egli parte della famiglia Capuleti. Non ha dunque più motivo per odiarlo. Vedendo che la situazione si sta compromettendo per Romeo, interviene Mercuzio, il quale, per difendere il proprio orgoglio e quello del suo amico, snuda la spada sfidando definitivamente Tebaldo.
Il "principe dei gatti" accoglie la sfida sfoderando anch'egli la spada.

Il duello è iniziato e i due si scambiano i primi colpi, abilmente evitati da entrambi. Durante lo scontro, Romeo, accorrendo per bloccare i due, si mette in mezzo abbassando le lame dei due combattenti, ma il suo intervento fa sì che Tebaldo approfitti nel colpire Mercuzio in un punto cieco, ossia passando con la lama sotto il braccio di Romeo, sfruttando il fatto che l'avversario non possa facilmente scorgere il colpo sferratogli.

La lama trafigge in pieno il povero Mercuzio. Romeo e Benvolio ancora non se ne sono resi conto, ma la ferita è mortale Tebaldo, avendo invece ben inteso quanto profondamente la sua spada sia affondata nel petto dell'avversario, insieme al suo seguito abbandona il luogo.
Mercuzio, comprendendo di essere in punto di morte, maledice le due famiglie rivali.

"Che la peste colga tutte e due le famiglie!"(Mercuzio)

Benvolio porta via Mercuzio per farlo curare, ma ben presto ritornerà da Romeo per comunicargli la triste notizia: il loro caro amico Mercuzio, ha lasciato il mondo per sempre.
Tebaldo, fuori di sé per la collera, ritorna sulla piazza, diventata ormai un campo di battaglia, per incontrare Romeo e batterlo in duello. Romeo pensa che il vero motivo per cui non aveva risposto con la spada alle provocazioni di Tebaldo è dovuto all'amore che prova per Giulietta che ha offuscato il suo coraggio. Ciò è stata anche la causa della morte del suo caro amico. Nel suo cuore ora nasce l'odio per Tebaldo. Non deve più esserci spazio per la dolcezza che gli offusca i sensi, ma solo posto per la furia omicida che gli permetta di battere il nemico.

Lo scontro è rapidissimo e accade improvviso come un lampo, concludendosi con la vittoria di Romeo. Benvolio non ha potuto fare nulla per fermarli.
Romeo fugge di tutta fretta dalla piazza, presto occupata dai cittadini che accorrono sul luogo ove, reduci dagli scontri, si trovano solamente Benvolio e il corpo esanime di Tebaldo. Le notizie corrono veloci: presto giungono sul luogo della battaglia, anche il principe e le famiglie dei Montecchi, dei Capuleti e molti altri. Benvolio dovrà riferire al principe quanto hanno visto i suoi occhi.

Benvolio è sincero: racconta tutto per filo e per segno senza inventare nulla dell'accaduto, pur cercando di proteggere come può il suo amico Romeo. La congiunta di Tebaldo, Madonna Capuleti, non crede, o non vuole credere alle parole di Benvolio che è di casa Montecchi,  asserendo che sta mentendo e che in realtà si erano tutti coalizzati con Romeo per uccidere l'innocente Tebaldo. Perciò incita il principe a fare giustizia uccidendo Romeo.

Il principe crede ai fatti, e cioè che Tebaldo abbia ucciso Mercuzio e che Romeo abbia agito per vendetta. Perciò, avendo offeso la legge, Romeo sarà mandato in esilio. C'è anche un altro motivo ad adirare il principe: Mercuzio era suo parente, ed è stato vittima del cattivo sangue che scorre fra le due famiglie che ancora una volta, hanno seminato terrore e morte nelle strade di Verona. Per questo, entrambe le famiglie faranno ammenda pagando un'altissima somma di denaro.

A casa Capuleti, a portare le ultime notizie a Giulietta, è la balia, che con atteggiamento di profondo sconforto e come al solito avara di parole, lascia temere il peggio alla fanciulla.

Finalmente, dopo che Giulietta ha ormai toccato il fondo della disperazione, la balia inizia a far chiarezza sull'accaduto: Tebaldo, il caro cugino di lei è morto, ucciso da Romeo il quale, per il delitto che ha commesso, è stato bandito per sempre da Verona.
Inizialmente Giulietta viene presa dall'ira sentendosi tradita, e d'impulso dà del furfante a Romeo.

"O cuor di serpe nascosto da un viso bello come un fiore!". (Giulietta)

Lo considera come un angelico demonio, ossia un uomo che all'esterno appare bellissimo ma che dentro è tutto il contrario di ciò che appare. Poi, iniziando a riflettere un po' più a fondo, motivata dal fatto che Romeo è suo marito, considera che se ha compiuto una cosa simile, è stato per difendersi, altrimenti la morte sarebbe toccata a lui. La cosa che ferisce di più Giulietta, è che Romeo è stato "bandito" dalla città, allontanato per sempre da lei. Questo le porta un dolore insopportabile, tanto da farle pensare che non sarà Romeo a portarle via la verginità durante la notte, bensì la morte, proprio in questo momento, sul suo stesso letto.
La balia accorre fermando i suoi tumultuosi intenti, dicendole che sa dove si trova Romeo e cioè nelle celle di frate Lorenzo e l'assicura che quella notte verrà a fargli visita nella stanza. Allora Giulietta porge un anello alla balia da consegnare al suo cavaliere che dovrà venire da lei a prendersi il suo ultimo addio.

Nella cella di Frate Lorenzo, Romeo viene a sapere da quest'ultimo che è stato bandito dalla città. Egli non riesce ad accettare questa cosa, né a sopportare il fatto che il principe abbia scelto per lui l'esilio piuttosto che la morte. Per lui non v'è differenza, poiché se sarà bandito da Verona perderà la cosa a lui più cara al mondo ed è come essere morto. Frate Lorenzo non riesce a riportarlo alla ragione.

A portare loro altre drammatiche notizie è ancora la balia, la quale senza questa volta perdersi in inutili chiacchiere, afferma che Giulietta è disperata proprio come lui.
A questo punto, Romeo sguaina la spada, pronto ad uccidersi.

"Hai ucciso Tebaldo ed ora vuoi uccidere te stesso? La nascita e il cielo e la terra, tutte e tre, si incontrano in te a un medesimo punto, e tu, in un medesimo istante, vorresti abbandonarli tutti? Vergogna! (Frate Lorenzo)

Frate Lorenzo con la sua saggezza, colpisce l'orgoglio di Romeo, dicendo che solo un debole può calpestare così il prezioso amore che vi è fra lui e Giulietta: uccidendo sé stesso ucciderebbe anche la donna che ama.
La fortuna, l'ha risparmiato e gli fa presente che lui, irriconoscente, comportandosi come una ragazzetta scontrosa e indispettita, con la sua insofferenza volge le spalle alla fortuna e al suo amore. Lo esorta a stare ben attento, perché chi si comporta così è destinato ad una fine miseranda. Poi torna a incoraggiarlo dicendogli di partire subito e raggiungere Giulietta per consolarla, e che dovrà lasciare la stanza della sposa prima che monti la guardia del mattino presto. Dovrà quindi lasciare Verona, recarsi a Mantova dove vivrà fino al giorno in cui non riusciranno a riconciliare le due famiglie rivali, e fino a che non riusciranno a rendere clemente il principe, in modo che questi possa un giorno permettere a Romeo di tornare dalla sua amata.

Un servo fidato sarà il suo informatore su tutto quanto accadrà a Verona. Romeo, motivato alle sue sagge parole, trova nuova forza e si decide a fare quanto detto, perciò la balia gli consegna l'anello che gli ha dato Giulietta. Romeo è ora determinato più che mai a raggiungere la sua amata sposa.

E' sera. Alla casa dei Capuleti, il padre di Giulietta, avendo perso una cara persona di famiglia e sapendo la loro figlia molto triste, si decide a concedere la mano di Giulietta a Paride lì presente. Madonna Capuleti dovrà informare la figlia che sarà presa in moglie dal conte il terzo giorno a partire da oggi. Paride, che aveva già in passato chiesto la mano di Giulietta, è soddisfatto.

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La partenza di Romeo

La partenza di Romeo dalla casa di Giulietta

 

"Vuoi già partire? Il giorno è ancor lontano: era l'usignolo e non l'allodola, a ferir del suo canto il cavo dell'orecchio tuo trepidante nell'attesa." (Giulietta)

"Era l'allodola, l'araldo del mattino; e non già l'usignolo." (Romeo)

Dalla finestra che guarda verso il giardino, Romeo e Giulietta dopo una notte d'amore stanno per darsi l'addio.

Le prime luci che attraversano il cielo inducono Romeo ad andarsene per non essere scoperto. A interrompere il loro addio è l'arrivo della balia che entrando nella stanza, avvisa Giulietta che sua madre sta salendo in camera sua. Romeo è costretto con intenso dolore a dire addio alla sposa con un ultimo bacio. Un giorno, ne è sicuro, si incontreranno ancora.

Romeo saluta Giulietta

Giulietta ha le lacrime agli occhi per la partenza di Romeo e quando la madre entra nella sua stanza, crede che la sua tristezza sia dovuta alla morte di Tebaldo. Giulietta, notando il rancore della madre verso Romeo, finge di essere addolorata per la morte del cugino, mostrando il desiderio di vendetta nei confronti di Romeo. Così facendo asseconda la madre nel piano di vendetta allo scopo di conoscerne le intenzioni e muoversi così in anticipo per proteggere il suo sposo.
Viene così a sapere dalla madre che un servo della loro casa sarà incaricato di scoprire dove dimora Romeo per farlo avvelenare.

Giulietta si offre quindi di preparare il veleno procurato dal servo in modo tale che Romeo lo riceva e si addormenti in un quieto sonno. La madre, compiaciuta, le dà infine quella che secondo lei sarà una lieta sorpresa per la figlia: suo padre che ha a cuore la sua felicità, farà sì che Paride la prenderà in sposa quel giovedì.
Giulietta senza indugiare rifiuta in modo secco la decisione del padre  aggiungendo anche che preferirebbe sposare Romeo che aborrisce, piuttosto che Paride.

La reazione del padre, al rifiuto di Giulietta, è tremenda. Non vuole sentire ragioni, si sente colpito nell'orgoglio e minaccia la figlia che se non accetterà, l'abbandonerà al suo destino, togliendole tutto: dovrà abbandonare casa, parenti e amici perché il padre non la riconoscerà più.

"Se non vuoi sposarti, vedrai bene in che modo saprò perdonarti: andrai pure a brucare l'erba dove più ti talenta, ma di certo non abiterai più in questa casa. Pensaci bene, perché non son di quelli soliti a scherzare" (Capuleti).

Giulietta cerca una soluzione attraverso la balia che finora era sempre stata dalla sua parte ma che ora, vedendo la dura reazione del padre, ha un improvviso cambio di vedute: le suggerisce di sposare il conte Paride e dimenticare Romeo, il quale, ormai esiliato è come se fosse morto, perché non lo rivedrà mai più. Oltre a ciò lo paragona ad uno strofinaccio dichiarando che Paride è molto meglio. Sposandolo, recupererebbe il rispetto del padre e infine si troverebbe ad avere un marito accanto.

Giulietta, capendo che non può più contare sull'aiuto della balia, che ora detesta, per prendere tempo le dice che essendo incorsa nel dispiacere di suo padre, andrà alla cella di frate Lorenzo a confessarsi. In realtà ci andrà per sapere se esiste un rimedio a questa disperata situazione e, se così non fosse potrebbe sempre trovare la liberazione nel darsi la morte.

 

RIASSUNTO DETTAGLIATO DEL QUARTO E QUINTO ATTO

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 Giulietta e Romeo a Verona

 

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- La Tomba di Giulietta

- Visitare Verona

- Hotel e luoghi
di Shakespeare a Verona

Hotel vicino ai luoghi di Romeo e Giulietta a Verona

INDICE:

- Trama Atto Primo

- Trama Atto Secondo

- Trama Atto Terzo

- Trama Atto Quarto

- Trama Atto Quinto

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